Pensione Quota 100 da restituire: decide la Consulta

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3 Marzo 2025, di Anna Fabi pmi.it

Sollevata la questione di legittimità sul divieto di cumulo della pensione Quota 100 con redditi da lavoro. Il Tribunale di Ravenna ha chiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi sulla perdita dell’intera annualità di pensione invece dei soli periodi di occupazione.

La sentenza di Cassazione n.30994/2024 ha infatti stabilito che, se accetta un lavoro dipendente, il pensionato perde l’intero trattamento previdenziale dell’anno solare in cui ha percepito un trattamento retributivo.

La disposizione primaria è contenuta nell’articolo 14, comma 3, del DL 4/2019 e prevede l’incompatibilità della Quota 100, a far data dal primo giorno di decorrenza di decorrenza e fino all’età per la pensione di vecchiaia (oggi a 67 anni), con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5mila euro lordi annui.

Il caso sottoposto al Tribunale di Ravenna riguarda un pensionato che aveva svolto una sola giornata lavorativa, percependo un compenso da lavoro dipendente. In considerazione della norma sopra esposta, l’INPS aveva chiesto la restituzione dell’intero anno di pensione.

I giudici del lavoro hanno sollevato questioni di legittimità su diversi punti, in primis sulla violazione dei principi di ragionevolezza e proporzionalità (perdita di un anno di pensione a fronte di un giorno di guadagni). Oltre alla violazione della norma costituzionale sul diritto a pensione e dei diritti stessi dell’uomo e al suo sostentamento.

La Consulta si era espressa sulla disparità di trattamento tra il lavoro autonomo fino a 5mila euro e lavoro dipendente senza però mettere in discussione l’impianto normativo né la perdita del diritto all’intera annualità di pensione.