Parità di genere: domanda di contributi dal 26 febbraio per la Certificazione 2025

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18 Febbraio 2025, di Barbara Weisz

Il dipartimento delle Pari Opportunità ha pubblicato l’Avviso 2025 per la concessione di contributifino a 12.500 euro per servizi di tutoraggio e il percorso per ottenere la Certificazione sulla parità di genere.

L’iniziativa – finanziata dal PNRR e realizzata in collaborazione con Unioncamere in qualità di soggetto attuatore – è alla sua seconda edizione e la novità è che, che oltre alle PMI, possono partecipare anche le Partite IVA. Le domande si possono presentare dal 26 febbraio al 18 aprile 2025.

La certificazione di parità di genere

La certificazione attesta la conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1 per la prassi UNI/PdR 125:2022 «Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – indicatori chiave di prestazione) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni».

A chi spettano le agevolazioni

Per accedere ai contributi, aziende, autonomi e professionisti a partita IVA devono avere almeno un lavoratore dipendente e compilare un test di autovalutazione dal quale risulti un adeguato grado di maturità sulla parità di genere. Ci sono poi una serie di altre condizioni: sede legale e operativa in Italia o domicilio fiscale nel caso delle partite IVA, non essere in liquidazione o avere procedure concorsuali, essere in regola con una serie di adempimenti. Sono escluse le attività che arrecano danni all’ambiente in base al principio del Do Not Significant Arm (DNSH).

I contributivi dell’Avviso 2025

Si può richiedere un voucher di tutoraggio (per un valore massimo di 2mila euro al netto IVA) per servizi di assistenza tecnica (supporto applicativi, affiancamento di esperti su indicatori di performance, obiettivi strategici, e verifica di conformità del Sistema di Gestione…) e servizi di certificazione erogati dagli Organismi iscritti nell’apposito elenco, per un valore pari ad un massimo di 10.245 euro.

L’anno scorso l’analogo bando ha assegnato contributi a 1400 imprese su un totale di 1699 domande pervenute dalle Regioni settentrionali (39%), seguite da Mezzogiorno (33%) e Centro (28%). La classifica per città ha visto in testa Roma (246 candidature), seguita da Napoli (84), Milano (77), Torino (68) e Bari (56). Fra i settori di appartenenza, hanno prevalso le attività professionali, la manifattura, sanità e assistenza sociale, i servizi di informazione e comunicazione.

I voucher per il tutoraggio

I voucher servono a pagare esperti per un’analisi dei processi che individui i gap esistenti tra lo stato attuale e i requisiti richiesti, implementare il Sistema di Gestione della Parità di Genere messo a disposizione da Unioncamere, monitorare gli indicatori di performance e la definizione degli obiettivi strategici. Per queste attività sono previste fino a quattro giornate di assistenza e il contributo massimo è di 1639,34 euro al netto di IVA.

Si può anche chiedere un altro servizio di assistenza, per la pre-verifica della conformità del Sistema di Gestione adottato dall’impresa. In questo caso è prevista una giornata di assistenza, il contributo massimo è pari a 409,84 euro.

Ogni impresa può chiedere entrambi i servizi di tutoraggio sopra indicati, oppure solo la pre-verifica della conformità del sistema. Bisogna poi utilizzare i voucher entro sei mesi dall’assegnazione, eventualmente prorogabili di altri due mesi, e comunque in tempo utile per conseguire la certificazione entro il 30 giugno 2026.

Contributo per la certificazione

Per quanto riguarda poi il percorso di certificazione vera e propria, l’entità del contributo dipende dalle dimensioni dell’impresa.

L’ente certificatore deve essere compreso nell’elenco dei soggetti autorizzati pubblicati sul portalededicato alla parità di genere. L’impresa chiede un preventivo e lo allega alla prestazione della domanda. Il contributo viene versato direttamente da Unioncamere.

servizi coperti dal beneficio riguardano: esame della domanda, verifica documentale, verifica in sede e osservazione diretta dell’attività dell’organizzazione certificata, rilascio del certificato. Non sono comprese altre attività, come ad esempio pre-audit, audit supplementari, sorveglianza annuale e rinnovo.

Il contributo è pari a 1.200 euro per ogni giornata di assistenza, fino a un massimo di 10mila 245 euro al netto dell’IVA. In realtà la modulazione è prevista in base alle dimensioni dell’azienda in termini di numero di dipendenti, con la seguente progressione:

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Attenzione: non rileva il numero complessivo di dipendenti ma quelli coinvolti nei processi ritenuti più critici nell’ambito del Sistema di Gestione della Parità di Genere.

Si conteggiano tutti i dipendenti che lavorano seguenti uffici: amministrazione, risorse umane, formazione, legale, comunicazione, addetti al sistema di Gestione della parità di Genere. E il 10% degli addetti ad altri uffici e dei dipendenti che lavorano in produzione.

Il criterio nel dettaglio è indicato nelle FAQ pubblicate dall’UNI.

Come si presenta la domanda

La domanda si può inviare dalle 10:00 del 26 febbraio alle 16:00 del 18 aprile 2025, in via telematica, attraverso il sito restart.infocamere.it, raggiungibile dal portale dedicato alla parità di genere.

Bisogna entrare con le credenziali di identità digitale (SPID, CIE, o CNS), compilare il test di autovalutazione, un modulo con i dati identificativi dell’impresa e l’importo complessivo dei contributi richiesti e presentare un preventivo sul percorso di certificazione formulato da un ente autorizzato. La procedura informatica rilascia una ricevuta di presentazione della domanda.

Tutti i dettagli, compresi di indicazioni sui documenti da allegare, sono consultabili nell’avviso pubblico pubblicato dal ministero.

Le richieste vengono lavorate in ordine cronologico di presentazione, fino a esaurimento delle risorse disponibili, pari a 2,5 milioni di euro. L’incentivo come detto è finanziato dal PNRR, ed è cumulabile con quelli previsti dalla normativa italiana per le imprese certificate sulla parità di genere, come le misure premiali previste dal Codice degli appalti e gli esoneri contributivi.